Scrivania n. 530 di Frattini
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Descrizione prodotto:
Scrivania n. 530 del disegner Gianfranco Frattini
Produttore: Bernini
Periodo: 1950 – 1959
Condizioni vintage ottime
Misure: Larghezza 130 cm – Profondità 80 cm – Altezza 83 cm
Materiale: legno Palissandro
La figura di Gianfranco Frattini (Padova 1926- Milano 2004), architetto e designer, è stata tra le più rilevanti del panorama artistico italiano.
In cinquant’anni di carriera ha saputo distinguersi per i suoi progetti di design di interni e di prodotto, contribuendo a diffondere il Made in Italy nel mondo. Laureatosi al Politecnico di Milano nel 1953, sotto la guida di docenti come Piero Portaluppi, Renato Camus e Gio Ponti, inizia la sua carriera nello studio di quest’ultimo, dove ha modo di incontrare figure emblematiche del Movimento Moderno come Le Corbusier e Oscar Niemeyer.
L’imprenditore brianzolo Cesare Cassina, che aveva realizzato il prototipo, propone al giovane designer di mettere la poltrona in produzione. E’ l’inizio di una collaborazione fruttuosa che vedrà nascere in quegli anni oggetti iconici, ancora oggi attuali, tanto da essere editati e rimessi in produzione da Tacchini, come la poltrona Lina (Mod. 831), la poltrona Agnese (Mod. 849) il sofà Oliver (Mod. 872), la poltrona Giulia (Mod. 877) e il tavolino Gio. Nel 1956 apre il suo studio con Franco Bettonica, e inizia a disegnare per Poltrona Frau, Bernini, Lagostina, Bonacina, oltre a progettare interni per clienti privati e alcuni luoghi emblematici della vita sociale milanese come lo Stork Club o il ristorante St.Andrews.
L’opera di Frattini può essere definita come un insieme organico, che investe i luoghi dell’abitare dalle fondamenta e dove ogni elemento, fino al più piccolo degli oggetti, è disegnato in base al rapporto con il tutto. Gli spazi fluidi dei suoi interni sono curati nei minimi dettagli, e perfino i soffitti sono oggetto di particolare attenzione. La stessa cura viene destinata agli arredi, all’illuminazione e ai complementi di arredo, per i quali Frattini non si limita a disegnare il progetto. Egli infatti era solito seguire tutte le fasi di realizzazione dell’oggetto, recandosi nei laboratori, nei reparti ricerca e sviluppo e alle catene di montaggio, per trovare soluzioni insieme ai produttori.
Grazie a questo approccio ebbe modo di intrecciare amicizie importanti, come quella con Pierluigi Ghianda, il maestro ebanista che lo aiutò ad esprimere la sua creatività attraverso il legno, materiale da lui prediletto.
Negli anni si susseguono le collaborazioni con altri marchi prestigiosi come Acerbis, Fantoni, Artemide, Knoll, Lema, Arteluce. Il design di Frattini attraversa i decenni, restando coerente all’impostazione razionalista ricevuta dai suoi illustri maestri, ma senza disdegnare il dialogo con gli esponenti dei movimenti radicali o post moderni. Prendono vita altri pezzi formidabili come il divano Sesann (1970) per Cassina, oggi prodotto da Tacchini, o la lampada Boalum (1970), progettata a quattro mani con l’amico Livio Castiglioni, oggi esposta nelle collezioni permanenti dei più prestigiosi musei internazionali e ancora presente nel catalogo di Artemide. Oggi i pezzi di Frattini non più in produzione sono oggetto del contendere tra i collezionisti, mentre alcune aziende ripropongono da qualche anno riedizioni di progetti iconici. Oltre ai già citati arredi di Tacchini, troviamo la straordinaria libreria Albero, (1955) o il tavolino Kyoto, entrambi per Poltrona Frau e oggi presenti in catalogo, oppure il tavolo Maestro e il tavolino Gong per Acerbis.